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4 miti da sfatare sulla mobilità elettrica

In tema di mobilità elettrica, circolano ancora informazioni non corrette e falsi miti: abbiamo deciso di sfatarne qualcuno, scegliendo i 4 più comuni La diffusione delle auto elettriche, anche se con tempistiche e modalità diverse, si sta espandendo in modo costante un po’ in tutto il mondo. Diverse sono le motivazioni che spingono un utente ad acquistare un veicolo elettrico piuttosto di uno a combustione: un recente sondaggio svolto dal Touring Club Svizzero ("Barometro TCS dell'elettromobilità") segnala, ad esempio, che per il 67% dei partecipanti il fattore decisivo sia quello legato al clima e alla riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia, in tema di mobilità elettrica, circolano ancora informazioni non corrette e falsi miti: abbiamo deciso di sfatarne qualcuno, scegliendo i 4 più comuni.

1) Le colonnine di ricarica sono poche e lente

Sebbene le infrastrutture di ricarica siano ancora in piena fase di espansione, tuttavia già oggi l'Italia può vantare il più alto rapporto tra auto elettriche e stazioni di ricarica, che è praticamente di 1 a 1. Si contano, infatti, circa 10 mila vetture e 10 mila colonnine (ma molte altre verranno installate da qui ai prossimi anni: il Piano Strategico 2020-2022 di Enel, ad esempio, ha l'obiettivo di portare il numero totale di stazioni pubbliche e private dalle 82 mila di oggi ad oltre 700 mila entro il 2022). Anche le modalità di utilizzo e l'autonomia delle vetture sono fattori da tenere in considerazione. La stima dei chilometri giornalieri percorsi da un automobilista, in media, si attesta tra i 40 e i 60 km, e nel 95% dei casi non supera i 200 km. Tenendo presente che le nuove auto elettriche possono raggiungere autonomie anche di oltre 500 km, la maggior parte delle ricariche avviene quindi a casa o sul posto di lavoro, senza necessità di fermarsi lungo il tragitto. In ogni caso, sono in aumento anche le colonnine pubbliche di ricarica rapida installate sul territorio, che permettono di fare un pieno di energia in meno di 30 minuti (ad esempio, le 200 stazioni del progetto EVA+ sono entrate ufficialmente tutte in funzione proprio da pochi mesi).

2) Le auto elettriche costano troppo

Il costo delle batterie è quello che pesa di più sul prezzo delle auto elettriche, e per anni ha inciso anche per più del 50% sul totale di questa tipologia di vettura. Tuttavia, da un'analisi effettuata da Bloomberg, se nel 2015 per un’auto elettrica americana di medie dimensioni la batteria rappresentava il 57% del costo complessivo, nel 2017 il dato è sceso sotto il 50%, per arrivare al 33% nel 2018. In generale, negli ultimi 10 anni il costo delle batterie è sceso dell'80% e, grazie ad incentivi statali (e in alcuni casi regionali) riservati all'acquisto di auto elettriche, già oggi è possibile abbassare in modo netto il prezzo di listino di una e-car. A ciò, inoltre, vanno considerati i minori costi di manutenzione e di rifornimento. Sempre secondo questo studio del Bloomberg NEF, infine, già dal 2022 le auto elettriche arriveranno ad essere anche più economiche di quelle a benzina o diesel.

3) Le auto elettriche sono più pericolose

Altro mito da sfatare sulla mobilità elettrica riguarda la maggior pericolosità e predisposizione di queste vetture all'incendio. Le auto elettriche sono tenute al rispetto di elevati standard di sicurezza, al pari di quelle a combustione. Al verificarsi di un incidente, ad esempio, la batteria viene immediatamente scollegata e isolata dagli altri componenti ad alta tensione. Sebbene il rischio zero non esista, in generale, dai crash test condotti dall'ADAC (l'Automobile Club Tedesco) sia su auto elettriche che non, entrambe le tipologie hanno raggiunto le 5 stelle piene in termini di sicurezza, con un rischio incendio relativamente basso. Salvaguardare le batterie agli ioni di litio è il punto più importante, ed è per questo che essere vengono inserite in involucri indeformabili, che le proteggano in caso di urto. Spesso, dai test effettuati da ADAC, la sicurezza delle auto elettriche è risultata anche migliore rispetto a quelle convenzionali.

4) Le auto elettriche non inquinano meno di quelle a combustione

In realtà, secondo una ricerca del Bloomberg NEF, le emissioni di CO2 dei veicoli elettrici sono state, nel 2018, inferiori del 40% rispetto a quelle a combustione. Il divario di inquinamento prodotto da vetture tradizionali rispetto a quelle elettriche, inoltre, è destinato ad aumentare in modo sempre più netto nei prossimi anni, man mano che i vari Paesi si affideranno sempre di più alla produzione di energia rinnovabile e si allontaneranno dal carbone. Con l'innovazione tecnologica, inoltre, si arriverà a recuperare una percentuale sempre maggiore di materie prime dalle batterie. Secondo quanto dichiarato da Volkswagen, ad esempio, l'obiettivo è passare dal 53% attuale a un tasso di riciclo fino al 97%. Vuoi approfondire altri argomenti legati al mondo della mobilità elettrica? Scopri quanto sono cresciute, in Italia, le immatricolazioni di e-car nei primi 8 mesi del 2019 oppure guarda i vantaggi della wallbox di ricaricaKEBA KeContact P30. altre fonti: MODO VolkswagenEnel X Barometro TCS dell’elettromobilità

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