Sono certo che le imprese agricole del Mezzogiorno sapranno sfruttare questa misura per migliorare la sostenibilità del settore e aumentarne la competitività, riducendo i costi energetici che mediamente costituiscono il 20% delle spese variabili.
A partire da oggi, 16 settembre alle ore 12:00 fino al giorno 14 ottobre 2024 alle ore 12, è possibile presentare domanda per accedere alle risorse previste dal bando esclusivamente tramite la Piattaforma informatica predisposta dal Soggetto attuatore GSE, accessibile dall'Area Clienti GSE.
Il Bando ha come scopo il finanziamento di impianti fotovoltaici esclusivamente su tetti di edifici produttivi dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, situati nel Sud Italia.
Si escludono quindi interventi che richiedono consumo del suolo.
Con riferimento alla misura “Parco Agrisolare", il terzo Bando emanato punta all'assegnazione di 250 milioni di euroentro dicembre 2024.
Queste risorse verranno concesse, come nei Bandi 1 e 2 precedenti, attraverso unaprocedura a sportello gestita dal GSE in qualità di Soggetto Attuatore.
Clicca qui per trovare tutte le guide e i documenti ufficiali predisposti dal GSE.
Complessivamente tra il primo, il secondo e il terzo bando, per il solare integrato sui tetti delle aziende agricole sono stati stanziati 2,35 miliardi di euro che dovranno essere assegnati entro dicembre 2024.
Le risorse previste nel nuovo bando sono riservate esclusivamente a 8 regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), al fine di raggiungere il target del 40% delle risorse al Mezzogiorno, come previsto dal PNRR.
È importante precisare che la spesa massima ammissibile per ciascun beneficiario è di 2.330.000 euro.
La misura prevede un contributo, in conto capitale, che potrà coprire la spesa prevista dal progetto fino all’80%. Le candidature ammissibili sono esclusivamente quelle relative a impianti in autoconsumo realizzati da imprese di produzione agricola (in Tabella 1A allegata al Decreto - vedi nei documenti del GSE).
Oltre ad attività di installazione e posa di pannelli fotovoltaici su tetti agricoli, la misura prevede il finanziamento di altre attività complementari legate alla riqualificazione e al miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati.
In particolare, le attività ammesse al contributo sono:
Anche in questo bando l'impianto fotovoltaico dovrà avere una potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1MW e come detto, sarà possibile richiedere un contributo per l'installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica e/o di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile ad esso collegati.
Le aziende che richiedono di ottenere i fondi devono svolgere attività nella produzione agricola primaria, essere in possesso dei requisiti definiti dall’allegato A e con codice ATECO dell’allegato B.
Essi potranno utilizzare forme di autoconsumo condiviso o partecipare in forma aggregata.
Nello specifico i soggetti beneficiari che possono partecipare al bando sono:
a) gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
b) le imprese agroindustriali;
c) le cooperative agricole o loro consorzi;
d) i soggetti di cui alle lettere a), b) e c) costituiti in forma aggregata come reti d'impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER) etc.
Inoltre, come detto all’inizio, le aziende interessate devono realizzare gli interventi definiti dai decreti esclusivamente nelle 8 regioni del Mezzogiorno indicate dal decreto.
La misura Parco Agrisolare fa parte di una più ampia strategia a livello nazionale che ha come obiettivo quello di installare entro il 2030 almeno 80 GW di produzione elettrica rinnovabile, di cui 50 GW dal fotovoltaico. La grande partecipazione e attenzione da parte delle aziende è dimostrata da come al 2023 ne risultano già installati circa 30GW.
Sono certo che le imprese agricole del Mezzogiorno sapranno sfruttare questa misura per migliorare la sostenibilità del settore e aumentarne la competitività, riducendo i costi energetici che mediamente costituiscono il 20% delle spese variabili.