Nella Gazzetta Ufficiale numero 152 del 1° luglio è stato pubblicato il decreto Parco Agrisolare per il quale il Pnrr ha stanziato un fondo di 1 miliardo di euro.
Le domande dovranno essere presentate tramite la Piattaforma informatica del GSE, a partire dalle ore 12 del 12 settembre 2023 e fino alle ore 12 del 12 ottobre 2023.
I lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico devono essere avviati successivamente all’invio della Proposta. L’avvio lavori è da intendersi come la prima tra la data di inizio dei lavori di costruzione relativi all'investimento cosi come comunicata all’Ente preposto, e la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l'investimento. Le fatture relative all’acquisto dei moduli fotovoltaici e/o inverter sono da intendersi come impegno giuridicamente vincolante. Pertanto qualora risultino presenti tali fatture, per l’impianto si intenderanno avviati i relativi lavori di realizzazione e la Proposta non sarà ritenuta idonea per l’agevolazione prevista dal Decreto.
Un elemento fondamentale introdotto è il vincolo di accesso ai soli impianti fotovoltaici che operano in regime di autoconsumo, ossia consumano direttamente l’energia nello stesso luogo in cui viene prodotta e non la immettono nella rete esterna. Viene concesso anche il regime di autoconsumo condiviso nel caso in cui le aziende siano costituite in forma aggregata.
Nel decreto sono elencate le regole per accedere ai contributi a fondo perduto che arrivano fino all’80% della spesa sostenuta e variano a seconda dell’intervento e del tipo di azienda richiedente.
Chi sono i soggetti beneficiari?
I soggetti beneficiari dei contributi disponibili sono elencati nelle tabelle 1A,2A,3A e 4A dell'Allegato al Decreto.
Gli incentivi possono essere richiesti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su tetti di fabbricati ad uso agricolo, zootecnico e agroindustriale, con una potenza di picco compresa tra 6kWp e 1000kWp.
In particolare il decreto prevede 700 milioni di euro per l’erogazione di contributi fino all’80% ad imprese agricole di produzione primaria.
Ulteriori 150 milioni sono disponibili per incentivi fino all’80% e possibilità di vendita dell’energia, senza vincolo di autoconsumo, per imprese di trasformazione di prodotti agricoli.
Infine 75 milioni sono previsti per l’erogazione di contributi fino al 30% per imprese agricole di produzione primaria e per imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo. Anche in questo caso è prevista possibilità di vendita dell’energia, senza vincolo di autoconsumo.
Quali sono le spese ammissibili?
Sono compresi nelle spese ammissibili anche l’installazione di ulteriori componenti per il funzionamento dell’impianto come sistemi di accumulo, costi di connessione alla rete, software di gestione e dispositivi per la mobilità elettrica.
Vi sono diversi limiti massimi di spesa a seconda dei componenti considerati, in particolare:
- Limite massimo di 1.500 euro/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici
- Limite massimo di 1.000 euro/kWh per l’installazione di sistemi di accumulo con un tetto massimo di 100.000 euro
- Limite massimo di 30.000 euro per l’istallazione dispositivi di ricarica per veicoli elettrici
Gli impianti fotovoltaici devono inoltre essere di nuova costruzione per ottenere gli incentivi previsti dal decreto, così come i componenti utilizzati.
In aggiunta, il decreto prevede la possibilità di richiedere gli incentivi per altri lavori di riqualificazione dell’edificio agricolo come rimozione dell’amianto, realizzazione di un sistema di aerazione e l’isolamento termico dei tetti.
Qual è il limite massimo di tempo?
I beneficiari dovranno realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla data della pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi agli incentivi.
Deve essere garantita comunque la realizzazione, collaudo e rendicontazione degli interventi entro il 30 giugno 2026.