Gli investimenti nella decarbonizzazione possono essere la chiave per la ripresa economica in Italia e preparare il nostro Paese a fronteggiare i futuri shock. "Ossigeno per la crescita" è il report pubblicato da Ref-E volto a identificare i principi e le misure per strutturare una ripresa economica sostenibile e resiliente. Un'innovazione che non deve essere solo tecnologica, ma anche della policy, per superare le fragilità del nostro sistema decisionale e riconoscere le opportunità della decarbonizzazione: ecco alcuni dei punti salienti del documento.
Il report individua due possibili scenari futuri (uno virtuoso e uno conservativo), partendo dalle previsioni del 2020 come punto di partenza, ovvero:
Da questi presupposti, gli scenari descritti sono:
Da qui, a livello macroeconomico, il report individua 5 importanti considerazioni:
Nel documento vengono poi individuate 5 aree fondamentali per sostenere una strategia coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione.
Fiscalità. Va rivista la fiscalità energetica, introducendo ad esempio un prezzo minimo del carbonio in tutti i settori. Secondo lo studio, imposte sul carbonio ben progettate ed eliminazione graduale e rapida dei sussidi per i combustibili fossili possono aiutare ad allineare la ripresa economica post-Covid con gli obiettivi climatici.
Finanza sostenibile. Va sfruttata la tassonomia per avere una classificazione dei settori prioritari in ottica di decarbonizzazione dell’economia e così indirizzare gli investimenti privati e le risorse pubbliche. Inoltre, strumenti della finanza sostenibile (come i green bond) permetterebbero di aggiungere altri capitali per la ripresa economica in ottica di sostenibilità.
Economia circolare. Va favorita con il recovery fund, per valorizzare le PMI e offrire un contesto per innovare i processi e i prodotti (eliminando il rischio che le aziende ritardino l’innovazione e perdano competitività sui mercati).
Green Public Procurement. Da attuare attraverso l’adozione di criteri ambientali minimi (CAM) negli acquisti di beni e servizi e nella realizzazione delle opere. Inoltre, il costo di vita utile del prodotto deve diventare la prassi: la costruzione della contabilità pubblica deve trovare la soluzione per conciliare tale calcolo con quello del bilancio.
Lavoro. Le politiche del lavoro devono includere in maniera esplicita il tema e le implicazioni legate alla decarbonizzazione. La formazione assume un ruolo fondamentale in un periodo di trasformazione, mentre anche la contrattazione collettiva e le relazioni industriali devono essere chiamate a supportare la transizione energetica e ambientale. Lo Stato è chiamato, inoltre, a promuovere e creare nuovi posti di lavoro e attività in ottica green.
Lo studio ha poi individuato quali possono essere le azioni principali per la crescita economica e la decarbonizzazione, ovvero quelle con il maggior potenziale a breve e a lungo termine.
Diversi sono gli ambiti interessati, a partire dall'industria: settori fondamentali per la decarbonizzazione (come acciaio, cemento, chimica) vedono poche tecnologie che hanno già raggiunto la maturità tecnologica e commerciale.
Oppure, dal punto di vista dell'efficienza energetica, un ruolo importante è coperto dal settore delle costruzioni (che rappresenta circa l’8% del PIL Italiano ed è connesso al 90% dei settori economici): in ambito residenziale vi è ancora molto potenziale, ma per attivarlo asrà necessaria una programmazione trentennale e misure shock di breve periodo. Edilizia scolastica e residenziale pubblica vengono, invece, individuate come prioritarie per l’impiego delle risorse da recovery fund.
Altri ambiti menzionati sono:
Vuoi approfondire, nel dettaglio, gli aspetti analizzati nel report? Qui puoi scaricare il documento completo “Ossigeno per la crescita”.
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