Altri 20 milioni di euro, stanziati dalla Regione Lombardia, per finanziare il fotovoltaico con accumulo per impianti degli Enti locali. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore a "Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni e Risorse energetiche", Massimo Sertori, ha approvato la delibera per la nuova edizione del bando "Axel", dopo che a marzo erano già stati previsti 10 milioni di euro di incentivi. Vediamo, in questo articolo, come funziona, quali sono gli interventi agevolabili e gli obiettivi del bando.
Il bando “Axel” nasce per incentivare gli Enti locali a una maggior produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici e, di conseguenza, anche all’autoconsumo della stessa. L'agevolazione prevede un contributo a fondo perduto, fino al 100% del costo dell'intervento ed entro un massimo di 200 mila euro per ogni beneficiario ammesso. Ogni Ente può presentare più domande, relative ad altrettanti sistemi di accumulo, a patto che stia dentro il limite complessivo dei 200 mila euro.
Gli interventi ammissibili si dividono in due tipologie:
Sono esclusi, invece, gli impianti fotovoltaici incentivati con il 1° Conto Energia in scambio sul posto, per i quali l'accumulo è incompatibile.
Come detto, la dotazione complessiva dei 20 milioni di euro previsti (di cui 5 per i piccoli Comuni) è stata raddoppiata rispetto alla precedente versione del bando. Il contributo, inoltre, potrà essere ulteriormente incrementato a seconda del reperimento di nuove risorse.
Le agevolazioni previste dal bando "Axel" verranno erogate in 3 step principali:
“L’obiettivo – spiega l’assessore Sertori, nelle parole riportate da Lombardia Notizie Online – è incentivare un uso più efficiente delle fonti energetiche rinnovabili locali e agevolare l’autoconsumo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici per le utenze pubbliche, con la conseguente diminuzione del prelievo di energia elettrica e delle emissioni di gas a effetto serra”.
“A seguito delle numerose richieste pervenute dopo l’approvazione della misura a febbraio - prosegue - la Giunta Fontana ha deciso di riproporla, modificandola in parte e raddoppiandone la dotazione economica disponibile".
A livello nazionale, oltre a quanto già previsto dal Superbonus 110%, di recente è stato firmato anche il decreto Mise che definisce le tariffe incentivanti per autoconsumo collettivo e comunità energetiche.
Nello specifico, si tratta di:
L’incentivo, nei limiti previsti per legge, è inoltre cumulabile con le agevolazioni del Superbonus 110%, in quanto è stato stabilito che l’esercizio di impianti fino a 200 kW da parte di comunità rinnovabili (costituite in forma di enti non commerciali o da parte di condomini) “non costituisce svolgimento di attività commerciale abituale”. Dunque, ad esempio, la realizzazione di impianti fotovoltaici (se abbinata a interventi “trainanti”, come previsto dal Dl Rilancio) può beneficiare del Superbonus per i primi 20 kW, mentre per quelli in eccesso – entro il limite dei 200 kW – si applica la detrazione ordinaria del 50%. Il tetto massimo di spesa rimane, invece, quello dei 96 mila euro per l’intero impianto. Tra l'altro, l’incentivo, gestito dal GSE e riconosciuto per un periodo di 20 anni, non prevede costi aggiuntivi per lo Stato, essendo alternativo rispetto al meccanismo dello Scambio sul Posto.
Qui puoi approfondire l’articolo dedicato: Gli incentivi per autoconsumo collettivo e comunità energetiche.
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