Il riciclo delle batterie delle auto elettriche può rappresentare una grande opportunità non solo nel settore della mobilità ma anche in quello dell'energy storage. Considerando che il numero di veicoli elettrici sulle strade di tutto il mondo sta crescendo in modo costante, entro qualche anno sono destinate ad aumentare nettamente anche le batterie esauste e non più in grado di garantire prestazioni ottimali. Questo non significa, però, che non possano essere riutilizzate in altri campi, ad esempio come accumulatori di riserva per i parchi fotovoltaici. È quanto messo in evidenza, di recente, da uno studio del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ma sono comunque diversi i progetti che si stanno occupando di come recuperare le batterie delle auto elettriche. Vediamo quali sono le ultime novità.
Lo studio del MIT parte dal fatto che le batterie agli ioni di litio, una volta giunte all'80% della loro capacità originale, non possono più essere utilizzate. Questo accade, in media, dopo 8-10 anni di servizio, dunque entro il 2030 si stima che saranno 6 milioni i pacchi batteria ritirati ogni anno dalle vetture elettriche (ricerca IDTechEX). Ecco perché poter riutilizzare queste batterie, in applicazioni meno impegnative, sarebbe importante non solo per abbassare lo spreco di risorse e materie prime, ma anche come opportunità di business per ridurre i costi dei sistemi di accumulo. Dalla ricerca del MIT, infatti, emerge che un sistema di accumulo con batterie all'80% della loro capacità può essere utilizzato anche oltre 10 anni, almeno finché esse non scendono al 70% o anche al 60%. Economicamente, tale soluzione sarebbe più vantaggiosa rispetto a un progetto che utilizza batterie nuove, a patto che quelle riciclate costino meno del 60% rispetto al loro prezzo originale. Vanno, tuttavia, ancora risolte delle criticità non da poco. Una su tutte, quella che riguarda le caratteristiche delle batterie riciclate e il fatto di poterle far coesistere nello stesso sistema, pur provenendo da auto e utilizzi diversi.
A questo link puoi trovare lo studio dei ricercatori del MIT.
Come anticipato, sono diverse le realtà che stanno cercando soluzioni efficaci per riciclare le batterie dei veicoli elettrici. In Italia, il Consorzio Cobat sta investendo già da diversi anni in attività di ricerca e sviluppo focalizzate sulla gestione del fine vita delle batterie al litio. Uno studio di fattibilità, commissionato al CNR-ICCOM di Firenze, ha fornito risultati incoraggianti nell'individuazione di una tecnologia di natura idro-metallurgica che permetta il trattamento e il riciclo a costi sostenibili delle batterie al litio, e che massimizzi il recupero di metalli quali litio, cobalto, nichel, ferro e altri.
Ciò ha spinto il consorzio ad affidare un altro studio al CNR-ITIA di Milano, coordinato dal Politecnico di Milano, per la progettazione di un impianto di macinazione da cui ottenere la componente attiva degli accumulatori (“black mass”) oggetto del trattamento idro-metallurgico. Oltre al riciclo, però, anche Cobat riconosce l'importanza strategica di allungare la vita delle batterie, riutilizzandole per lo storage. Un fattore che potrebbe risultare molto importante anche proprio per l'Italia, vista l'assenza nel nostro territorio di materie prime quali litio, cobalto e grafite per la produzione delle celle. Le operazioni di riciclo e riuso delle batterie esauste potrebbero, dunque, giocare un ruolo chiave per il nostro Paese: sebbene in Italia non vi siano al momento grandi impianti industriali dedicati a tali attività, non mancano però soggetti (tra i quali Cobat stessa) in grado di mettere a disposizione brevetti e specifici know-how in questi ambiti. Una via percorribile, con la predisposizione di chiare normative di riferimento.
Riciclare le batterie delle auto elettriche rappresenta una grande opportunità, ovviamente, anche per le stesse case automobilistiche. Non è un caso, dunque, se siano diversi i marchi del settore automotive che stanno investendo in tal senso. BMW, ad esempio, sta collaborando con l’azienda specializzata Duesenfeld per arrivare a un tasso di riciclo dei componenti del 96%, mentre anche Volkswagen ha annunciato come obiettivo il riciclo del 97% dei materiali presenti in una batteria agli ioni di litio. Oppure, ancora, Renault sta collaborando con Connected Energy per il riutilizzo delle batterie per sistemi di accumulo di energia, mentre l'azienda 4R Energy (joint venture tra Nissan e Sumitomo Corporation) ha sviluppato di recente una batteria fissa riconvertendo quelle usate provenienti dalle Nissan Leaf. Anche Tesla, inoltre, è da tempo attiva in investimenti e attività per un sistema di riciclaggio delle batterie a circuito chiuso.
In Norvegia, invece, verrà costruita a breve la prima fabbrica europea destinata proprio al riciclo delle batterie dei veicoli: un progetto pilota che partirà nel 2021, cui seguirà la realizzazione di un’altra struttura più grande nel 2022, in Svezia. A sponsorizzare il progetto è l'UE, che ha messo a disposizione 350 milioni di euro. Insomma, diverse iniziative per un unico obiettivo: incentivare il più possibile l’inserimento delle batterie delle auto elettriche in un’economia circolare. Se ti interessa il mondo della mobilità elettrica, clicca qui per leggere altre news in tema E-Mobility oppure scopri subito tutti i vantaggi della wallbox di ricarica intelligente KEBA KeContact P30.
photo credit: andreas160578