L'ENEA ha di recente analizzato le politiche di decarbonizzazione in Italia post COP21 (ovvero dopo la Conferenza sul clima tenutasi a Parigi nel 2015): scopri di più
L'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha di recente analizzato le politiche di decarbonizzazione in Italia post COP21 (ovvero quelle dopo la Conferenza sul clima tenutasi a Parigi nel 2015). Nello specifico, si è concentrata sull'elaborazione di scenari di decarbonizzazione al 2050 e sull'analisi della competitività industriale dell'Italia per produzione ed esportazione delle principali tecnologie energetiche low-carbon (come pannelli fotovoltaici, batterie e veicoli elettrici). Tale analisi ha contribuito a quella, più ampia, del progetto europeo COP21 RIPPLES, dove 18 istituzioni di ricerca di 10 Paesi (europei e non) hanno preso in esame le politiche di decarbonizzazione nazionali e globali, dopo il COP21. Vediamo gli aspetti principali emersi.
Innanzitutto, bisogna considerare che, per riuscire a contenere l'aumento di temperatura al di sotto dei 2°C, tutti gli Stati membri dell'UE dovranno iniziare ad accelerare le tappe e a seguire strategie più ambiziose. Entro il 2050 si dovrebbero progressivamente abbandonare le fonti fossili, mentre le energie rinnovabili dovranno soddisfare più della metà della domanda di elettricità (come previsto per Italia, Spagna e Germania). Per quanto riguarda il nostro Paese, come spiegato in una nota dell'ENEA, la situazione italiana evidenzia una specializzazione nell'export di alcune tecnologie low-carbon, come quelle per il solare termico, dell'idroelettrico e per l'efficienza energetica. Al contrario, siamo quasi assenti nel fotovoltaico, nei biocarburanti e nel nucleare.
Anche per la decarbonizzazione dei trasporti è necessario velocizzare il processo di elettrificazione in Italia: per raggiungere gli obiettivi al 2050, infatti, oltre la metà della domanda di energia per i trasporti dovrà essere soddisfatta dall'elettricità. In generale, il progetto COP21 RIPPLES mette in evidenzia la necessità di ricorrere maggiormente all'elettrificazione e a batterie di nuova generazione: aspetti fondamentali per riuscire ad abbattere le emissioni di CO2 dell'85%, rispetto al 2014, entro il 2050.
All’interno del report del COP21 ("Report on assessing the technology innovation implications of NDCs, technology portfolio choices, and international competitiveness in clean technologies") il capitolo 5 è stato realizzato da tre ricercatori italiani dell'ENEA e si concentra, nello specifico, sul potenziale tecnologico e sulla competitività del nostro Paese in ambito mobilità elettrica. Anche in Italia, seppur più lentamente rispetto ad altri Paesi, si sta aprendo il mercato dei veicoli elettrici, dunque ci sono una serie di opportunità che sarà importante non lasciarsi sfuggire. Attualmente sia l'analisi qualitativa che quantitativa evidenzia, infatti, uno sviluppo debole delle capacità industriali per quanto riguarda i componenti dei veicoli elettrici (ad esempio batterie o motori elettrici).
Essendo al momento importatori netti delle tecnologie più rilevanti nell’e-mobility, il rischio è che la situazione possa rimanere tale anche in uno scenario di rapido sviluppo del settore. Se da un lato abbiamo le opportunità per convertire il know-how del settore automotive di oggi verso l'elettrico, dall’altro è importante agire per tempo, prima che importanti segmenti produttivi rischino di diventare obsoleti e scomparire (con conseguenze dirette sui lavoratori e sulle comunità locali). Investire nella ricerca, nella formazione e nella riqualificazione della forza lavoro può essere un elemento importante per uno sviluppo più rapido.
"L'Italia - dice Maria Rosa Virdis, ricercatrice ENEA della Divisione Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali - potrebbe ancora giocare un ruolo in nuovi settori, come quello della mobilità elettrica, grazie ai recenti piani di elettrificazione con vetture ibride, plug-in hybrid e full electric di un campione nazionale dell’industria automobilistica".
“Nonostante alcuni validi punti di forza - prosegue - persiste una sostanziale mancanza di preparazione del sistema industriale italiano a far fronte a questi cambiamenti del mercato e a cogliere le opportunità dell’auto elettrica. Ma, per fortuna, si iniziano a registrare cambiamenti di rotta sia a livello di politica industriale che da parte delle grandi imprese".
Al di là di quella che è la situazione in Italia, l'Europa intera è chiamata a prendere misure più efficaci e ad accelerare il processo di decarbonizzazione. L'UE, come detto, non è in linea con gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi per contenere l'aumento di temperatura. Ecco perché, tra le conclusioni del report, si auspica che ogni Paese possa aumentare la propria specializzazione brevettuale in tecnologie a basse emissioni di carbonio. Le potenzialità ci sono: progresso tecnologico e politiche specifiche possono essere determinanti, ma l'importante è capire che non esiste un'unica soluzione applicabile a livello globale. Fondamentale, dunque, che ogni Paese trovi il modo di valorizzare le proprie risorse e di individuare soluzioni vantaggiose per ridurre le proprie emissioni di carbonio.
Tra le proposte del progetto COP21 RIPPLES, per rispettare gli accordi di Parigi, vi sono:
Qui puoi leggere la nota ENEA, oppure consultare il report completo COP21 RIPPLES. Per approfondire altre tematiche legate alla sostenibilità ambientale, scopri alcuni dati sulle fonti rinnovabili in Italia e in Europa.