Riciclare la luce degli ambienti interni per riutilizzarla? Tra gli studi sui pannelli solari di ultima generazione, ecco le celle fotovoltaiche da indoor La luce presente negli spazi chiusi, sebbene non possa essere paragonata a quella solare in termini di rendimento, tuttavia può essere in parte recuperata tramite appositi pannelli fotovoltaici da interni. Non a caso, sono diversi i ricercatori che stanno studiando come rendere più efficace e prestazionale questo tipo di tecnologia: vediamo, dunque, di cosa si tratta e quali sono le ultime novità legate a questi pannelli innovativi.
Quando parliamo di pannelli fotovoltaici da interni, non dobbiamo pensare a un sistema esteso e "ingombrante" come quelli classici, da esterni. L'obiettivo di queste celle da indoor è quello di fungere da piccole fonti di energia rinnovabile per tutti quei dispositivi che, ormai, fanno sempre più parte della nostra quotidianità. Grazie a questa tecnologia, infatti, si potrebbe:
Ma quali sono le problematiche da risolvere e i miglioramenti necessari per lo sviluppo di queste particolari celle fotovoltaiche? Ecco alcuni degli studi più recenti.
Un team di ricercatori cinesi e svedesi ha presentato un recente studio proprio su pannelli fotovoltaici in grado di funzionare negli spazi chiusi. Pubblicato su Nature Energy, tale studio parte dalla necessità di impiegare celle fotovoltaiche organiche per questo tipo di applicazione, dovendo però risolvere problematiche di conversione della potenza dovute, in particolare, a:
I ricercatori hanno, quindi, miscelato materiali accettori e donatori di polimeri, per ottenere uno strato fotoattivo che fosse ottimizzato in base allo spettro delle sorgenti luminose interne. Svolgendo dei test su due celle fotovoltaiche organiche (una da 1 cm2 e l'altra da 4 cm2), esposte a un'illuminazione di 1000 lux, i risultati hanno dato un'efficienza rispettivamente del 26,1% e del 23%, con una bassa perdita di energia (sotto lo 0.60 eV). In realtà, però, queste non sono le uniche ricerche su questo tipo di tecnologia. Come riportato da Wired in questo articolo, anche Thomas Brown, professore di ingegneria elettronica dell’Università Tor Vergata di Roma, da qualche anno si è focalizzato sullo sviluppo di pannelli in perovskite per uso indoor. In uno studio pubblicato su Nano Energy, i prototipi presentati dal professore e dal suo team hanno raggiunto un'efficienza di circa il 27% nel range di 200 - 400 lux di illuminazione. Segnali, dunque, molto positivi, in ottica di arrivare il prima possibile a una produzione su larga scala di queste innovative celle fotovoltaiche.
Siamo in un momento storico in cui l'Internet delle cose si sta espandendo in modo sempre più deciso: elettrodomestici, luci, sistemi di riscaldamento, impianti di sicurezza... case sempre più "smart", con dispositivi sempre connessi e che comunicano tra loro. Chiaro, dunque, che l'applicazione di strumenti tecnologici richieda un fabbisogno di energia elettrica importante: ecco perché queste celle fotovoltaiche di nuova generazione possono rappresentare un aiuto concreto non solo per un utilizzo efficace di questi dispositivi, ma anche per la stessa diffusione di quest’ultimi. Le ricerche odierne sono più che mai orientate verso un'ottimizzazione dei consumi, per produrre energia e, al tempo stesso, evitare il più possibile di sprecarla: su questo tema, potrebbe interessarti anche un altro articolo del nostro blog, sui pannelli solari innovativi che si muovono in base al meteo. Sfruttare al meglio l'energia del sole è possibile già oggi, a patto di utilizzare tecnologie all'avanguardia. Se vuoi progettare un impianto fotovoltaico efficiente, con BayWa r.e. puoi trovare un catalogo prodotti sempre aggiornato e professionisti in grado di supportarti al meglio. Scopri subito il nostro software di progettazione impianti fotovoltaici oppure contattaci qui per avere maggiori informazioni. fonti articolo:Nature EnergyWired