Gli aerei elettrici, pur essendo ancora in piena fase di sviluppo, potrebbero presto rappresentare il futuro per quanto riguarda la mobilità dei velivoli Con il mercato delle auto elettriche in rapida espansione (qui puoi trovare un approfondimento sui dati dell'E-mobility Report 2018), il focus si sta pian piano allargando anche ad altre tipologie di veicoli. Ad oggi, i problemi principali che riguardano la realizzazione di aerei elettrici riguardano soprattutto:
Gli sviluppi più recenti, in ogni caso, stanno segnando progressi importanti in questo settore: sarà possibile volare senza produrre emissioni? Ecco le ultime novità.
EasyJet sta lavorando a stretto contatto con la compagnia americana Wright Electric e Axter Aerospace, per realizzare soluzioni efficaci di mobilità elettrica nel campo degli aerei per trasporto di passeggeri. Attualmente l'azienda sta seguendo il progetto di un e-plane da nove posti, che dovrebbe fare il suo primo volo nel 2019, ma la Wright Electric ha già depositato un brevetto per un motore in grado di spingere velivoli più grandi. Con le tecnologie a disposizione oggi, un aereo elettrico può arrivare a coprire fino a 500 km, ovvero la distanza tra Londra e Amsterdam: secondo quanto dichiarato da Johan Lundgren, amministratore delegato di EasyJet, potrebbe essere proprio questa la prima rotta elettrica, anche perché si tratta di una delle più trafficate in Europa. Per Lundgren, il settore sta evidenziando progressi tecnologici sempre più rapidi: continuare a investire sulla mobilità elettrica diventa, quindi, un modo efficace per ridurre sensibilmente le emissioni di gas sul nostro pianeta, verso un futuro più sostenibile. Come deadline, l'amministratore delegato di Wright Electric, Jeffrey Engler, ha stabilito il 2027 per vedere il primo volo di linea elettrico.
Nel 2016 il progetto Solar Impulse 2 ha fatto sì che un aereo potesse fare il giro del mondo solo grazie all'energia solare. Una missione possibile per un velivolo ultraleggero, ma di difficile realizzazione per aerei destinati al trasporto di passeggeri. Il Solar Impulse 2, infatti, ha comunque impiegato 16 mesi per il suo viaggio, con una sosta forzata di oltre 9 mesi a causa di problemi tecnici alle batterie. La velocità media è stata molto bassa (tra i 50 e i 90 chilometri orari): un fattore che, oltre alla leggerezza del mezzo e alla grande apertura alare (72 metri, più di un Boeing 747), ha reso necessaria un'attenzione particolare durante le manovre di virata. È chiaro, insomma, che gli attuali progetti legati agli aerei solari siano più orientati su altri campi rispetto alla mobilità elettrica in senso stretto: basti pensare anche ai più recenti, come Zephyr S, velivolo a energia solare di 75 kg, senza conducente, che ha volato per oltre 100 giorni consecutivi anche a quota 21 mila metri (ovvero nella Stratosfera).
Tra i paesi che si apprestano a diventare tra i più virtuosi per quanto riguarda gli aerei elettrici con trasporto di passeggeri, vi è sicuramente la Norvegia (già oggi uno dei principali player nel mercato dell'e-mobility che interessa le auto). Gli obiettivi dichiarati per i prossimi anni, infatti, prevedono:
Il governo sta investendo molto in questo senso e, non a caso, a giugno 2018 lo stesso Ministro dei Trasporti Ketil Solvik-Olsen ha sorvolato l'aeroporto di Oslo a bordo di Alpha Electro G2, velivolo da due posti prodotto dalla casa slovena Pipistrel e alimentato da energia elettrica. Chiaramente, per avere una flotta 100% green, si parla di modelli in grado di trasportare qualche decina di passeggeri, ma in un paese come la Norvegia, caratterizzato da fiordi, montagne e isole, avere tanti piccoli scali dislocati sul territorio potrebbe comunque dare grandi vantaggi in termini di mobilità e di riduzione delle emissioni: non solo nelle strade, dunque, ma anche nei cieli. Ti interessano le ultime novità sul tema della mobilità elettrica? Leggi il nostro approfondimento sulle strade solari.