Tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile 2022 sono state pubblicate la seconda e la terza parte del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (AR6) sui cambiamenti climatici.
Della prima parte, avevamo parlato in questo approfondimento.
Nello specifico:
In questo articolo, vediamo alcuni punti interessanti, tra i tanti affrontati nei due nuovi rapporti IPCC Climate Change 2022.
I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno causando pericolosi e diffusi sconvolgimenti nella natura. E, nonostante gli sforzi per ridurre i rischi, stanno colpendo la vita di miliardi di persone in tutto il mondo. Questo è uno dei primi punti sottolineati dagli scienziati, nel rapporto del gruppo di lavoro II dell’IPCC, che evidenziano una volta in più come sia necessaria un’azione urgente per affrontare i rischi crescenti.
L’aumento di ondate di calore, siccità e inondazioni sta già superando le soglie di tolleranza di piante e animali. Questi eventi meteorologici estremi si stanno verificando simultaneamente, con impatti a cascata che sono sempre più difficili da gestire.
Ecco perché, per ridurre rapidamente e profondamente le emissioni di gas serra, è richiesto un intervento immediato e più ambizioso. In questo senso, salvaguardare e rafforzare la natura può essere la chiave per il futuro del pianeta. Come dichiarato dal co-presidente del gruppo di lavoro II dell’IPCC, Hans-Otto Pörtner: “Ripristinando gli ecosistemi degradati e conservando efficacemente ed equamente il 30-50% degli habitat terrestri, d’acqua dolce e marini, le società umane possono trarre beneficio dalla capacità della natura di assorbire e immagazzinare carbonio. In questo modo possiamo accelerare il progresso verso lo sviluppo sostenibile, ma sono essenziali finanziamenti adeguati e sostegno politico”.
Anche le città possono svolgere un ruolo primario. Da un lato, la crescente urbanizzazione e i cambiamenti climatici creano rischi complessi. Ma dall’altro, i centri urbani offrono anche opportunità di azione per il clima, tramite diverse iniziative. Come ad esempio:
Già oggi, evidenzia il rapporto IPCC, realizzare un modello di sviluppo resiliente al clima è una sfida complessa, per i livelli attuali di riscaldamento. Ma sarà ancora più difficile farlo se le temperature globali dovessero salire di 1,5° C (e, in alcune regioni, addirittura impossibile se dovessimo superare i 2° C).
Qui è possibile approfondire le diverse tematiche del rapporto Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability.
L’ultimo rapporto IPCC, sulla mitigazione dei cambiamenti climatici, da un lato conferma l’importanza di agire da subito. Perché per limitare il riscaldamento a circa 1,5° C, le emissioni globali di gas serra dovrebbero raggiungere il loro picco al più tardi nel 2025, per poi ridursi del 43% entro il 2030 (quindi non c’è più molto tempo).
Dall’altro, però, il rapporto sottolinea come in tutti i settori ci siano opzioni possibili per almeno dimezzare le emissioni entro il 2030. Dall’energia ai trasporti, passando per edilizia, industria, agricoltura e miglioramenti che renderanno più facile per le persone condurre stili di vita a basse emissioni. Con ulteriori effetti benefici anche sulla nostra salute e sul nostro benessere.
Importanti transizioni nel settore energetico, elettrificazione dei trasporti, maggiore assorbimento e stoccaggio del carbonio con soluzioni naturali. Ma anche processi di produzione a basse o zero emissioni, uso più efficiente di materiali, riduzione e riciclo di prodotti, riduzione al minimo dei rifiuti. Sono solo alcuni esempi di azioni che sarà fondamentale sviluppare e implementare.
“Avere operative e funzionanti le giuste politiche, le infrastrutture e le tecnologie per consentire cambiamenti nei nostri stili di vita e nei nostri comportamenti – ha dichiarato il co-presidente del gruppo di lavoro III dell’IPCC, Priyadarshi Shukla – può portare a una riduzione del 40-70% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Questo offre un significativo potenziale non sfruttato“.
Secondo gli esperti dell’ultimo rapporto IPCC, la temperatura globale si stabilizzerà quando le emissioni di anidride carbonica raggiungeranno lo zero netto. Per l’obiettivo 1,5° C significa farlo entro i primi anni 2050, mentre per i 2° C nei primi anni 2070.
Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, dunque, un’azione orientata alla mitigazione e all’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici è determinante. Alcune opzioni possono assorbire e immagazzinare carbonio, aiutando al tempo stesso le comunità a limitare gli impatti associati al climate change.
Nelle città, ad esempio, le reti di parchi e spazi aperti, l’agricoltura urbana e le zone umide possono ridurre il rischio di inondazioni e gli effetti legati alle isole di calore. Nel settore industriale, inoltre, la mitigazione può non solo abbassare l’impatto sull’ambiente ma anche aumentare occupazione e posti di lavoro.
“I cambiamenti climatici sono il risultato di più di un secolo di energia e uso del suolo insostenibili – ha affermato il co-presidente del gruppo di lavoro III dell’IPCC, Jim Skea – così come insostenibili sono stati gli stili di vita, i modelli di consumo e di produzione. Questo rapporto mostra come agire ora possa portarci verso un mondo più equo e sostenibile“.
Per approfondire, qui trovi maggiori dettagli sul rapporto Climate Change 2022: Mitigation of Climate Change.
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