Il documento "Fonti rinnovabili in Italia e in Europa" del GSE presenta un'analisi interessante relativa alla diffusione delle FER: scopri di più Con il documento "Fonti rinnovabili in Italia e in Europa" il GSE ha pubblicato a fine febbraio un'analisi interessante relativa alla diffusione delle FER nel nostro Paese e in quelli dell'Unione Europea. Il documento si basa sui dati pubblicati a gennaio 2020 da Eurostat, relativi all'anno 2018, evidenziando la situazione italiana e il confronto con quella europea, anche in relazione agli obiettivi vincolanti previsti dalla Direttiva 2009/28/CE. Per quanto riguarda la diffusione delle fonti rinnovabili, infatti, bisogna considerare che l'Europa, entro quest'anno, deve raggiungere:
Vediamo, in questo articolo, alcuni dei dati più interessanti emersi dal documento.
Il primo dato da mettere in evidenza, relativo alle fonti rinnovabili in Italia, riguarda il fatto che il nostro Paese sia risultato il primo, tra i principali dell'UE, ad avere una quota FER sui consumi finali lordi superiore all'obiettivo fissato al 2020: 17,8% rispetto al 17%. Già dal 2014 tale quota, in Italia, è superiore al target del 17% fissato dalla direttiva 2009/28/CE e dal Piano d'Azione Nazionale per le energie rinnovabili (2010). In generale, il nostro Paese si posiziona al terzo posto nell’UE per contributo ai consumi di energia da FER e al quarto per contributi ai consumi di energia complessivi. A livello settoriale, le fonti rinnovabili in Italia, nel 2018, hanno coperto:
Per quanto riguarda, nello specifico, il settore elettrico, il 33,9% è nettamente superiore all'obiettivo previsto dal PAN, sia per il 2018 (era il 24,6%) che per il 2020 (il 26,4%). La principale fonte di produzione di energia elettrica da FER è stata quella idraulica normalizzata (con il 42%), seguita dal solare fotovoltaico (con il 20%).
In totale sono 12 gli Stati membri dell'UE ad aver già raggiunto il proprio obiettivo al 2020, con il dato italiano (17,8%) che è più alto rispetto ai principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, UK). Dal 2004 al 2018, in Europa, la quota dei consumi complessivi di energia coperta da FER è aumentata dall’8,5% al 18%. Tale crescita, secondo quanto riportato nel documento del GSE, è legata sia alla contrazione dei consumi complessivi (-0,3% medio annuo nel periodo) sia all’incremento progressivo dei consumi di energia da FER (+5,1% medio annuo). Nel 2018, il 49% dell’energia europea da FER è stata impiegata nel settore termico, il 42% nel settore elettrico e il 9% nel settore dei trasporti. Con riferimento a quello elettrico, passato da una quota del 14,2% al 32,1% tra il 2004 e il 2008, il contributo principale è stato fornito dalla fonte eolica e da quella solare. Negli anni, inoltre, è scesa l'incidenza della produzione idroelettrica normalizzata sul totale delle FER (dal 70% al 33%), mentre il peso della produzione solare è aumentato dall'1% al 12%. Solo negli ultimi 10 anni, le installazioni solari hanno più che triplicato il loro peso sul totale europeo (dal 7% del 2009 al 24% del 2018). I 117 GW totali di potenza solare installata, nel 2018, erano così ripartiti:
Il trend di crescita del fotovoltaico in Europa è confermato anche dal vero e proprio boom registrato nel 2019: un +104% di GW installati rispetto al 2018, ovvero l'aumento più significativo dal 2010. Secondo le previsioni del primo “EU Market Outlook for Solar Power 2019/2023”, svolto da SolarPower Europe e pubblicato a dicembre 2019, le prospettive future lasciano pensare a un inizio di una lunga tendenza al rialzo per il solare in Europa. Le proiezioni dello scenario intermedio prevedono, infatti, una crescita del 26% nel 2020, con un aumento della potenza installata a 21 GW, ma chiaramente andranno tenuti in considerazione anche gli effetti della pandemia COVID-19 sull'intero mercato globale. Intanto, è bene ricordare che il Regolamento 2018/1999 fissa ad almeno il 32% l'obiettivo (da raggiungere entro il 2030) per la quota europea dei consumi di energia coperta da FER. Quello per l'Italia, stabilito nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, è del 30% entro tale anno. Sfide ambiziose, certo, ma necessarie, per un futuro più sostenibile. Per approfondire, leggi:
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