La Commissione Europea ha dato il via libera al decreto italiano che prevede incentivi fino a 5,7 miliardi a supporto delle comunità energetiche rinnovabili in Italia per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono gruppi di persone che decidono di unirsi per produrre la propria energia elettrica tramite l’uso di fonti rinnovabili, fornendo così dei benefici sia economici che ambientali a tutti i propri membri.
I membri delle CER possono essere cittadini, enti locali, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative, enti religiosi, piccole e medie imprese.
In cosa consiste il decreto?
Il decreto si compone di due differenti misure create per sostenere lo sviluppo delle CER sul territorio italiano.
Tariffa incentivante
Questa misura è rivolta a tutto il territorio nazionale: dal piccolo comune alla città metropolitana e vuole finanziare una potenza complessiva massima di 5GW entro il 31 dicembre 2027.
Tale tariffa viene riconosciuta sull’energia condivisa, rimane fissa per 20 anni e consente un risparmio sui costi dell’energia per chi costituisce una comunità.
La valorizzazione della tariffa sull’energia auto consumata seguirà questi parametri:
- 80 €/MWh + (0-40 €/MWh) per gli impianti con potenza fino a 200kW
- 70 €/MWh + (0-40 €/MWh) per gli impianti con potenza superiore a 200 e fino a 600 kW
- 60 €/MWh + (0-40 €/MWh) per gli impianti con potenza superiore a 600kW
Inoltre, è prevista un’ulteriore maggiorazione di 10 €/MWh per le regioni del nord e di 4 €/MWh per le regioni del centro Italia.
Per accedere a tale tariffa è necessario presentare la domanda di incentivazione al GSE entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti
Contributo a fondo perduto
Si tratta di un contributo fino al 40% dell’investimento per chi crea una comunità energetica, finanziato con ulteriori 2.2 miliardi stanziati dal Pnrr, per realizzare almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026.
La misura è rivolta soltanto ai territori dei Comuni sotto i 5000 abitanti e permette di ottenere dei contributi i cui massimali variano a seconda della taglia dell’impianto:
- 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
- 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
- 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
- 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW
In entrambe le misure, è necessario che l’impianto non superi 1 MW e le Comunità energetiche rinnovabili risultino già costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi.
Gli step per richiedere le agevolazioni
Al fine di richiedere gli incentivi è necessario creare una comunità energetica rinnovabile (CER) seguendo questi passaggi:
- Individuare l’area in cui realizzare l’impianto e altri utenti con cui associarsi connessi alla stessa cabina primaria
- Creare la CER con uno Statuto o un atto costitutivo che metta in evidenza i benefici ambientali, economici e sociali perseguiti
- Verificare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) la fattibilità del progetto così come presentato
- Ottenere l’autorizzazione a installare e connettere l’impianto alla rete, per renderlo operativo
Solo dopo aver realizzato il progetto attivando gli impianti della comunità energetica sarà possibile richiedere gli incentivi al GSE.
Dopo il via libera della Commissione europea, è necessario attendere la pubblicazione del decreto definitivo in Gazzetta ufficiale.
Clicca qui per consultare la presentazione ufficiale del decreto CER del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.